
Sin da quando siamo entrati in questo ecovillaggio a fine marzo, in piena emergenza covid,
ciascuno di noi aveva gia’ fatto, involontariamente quindici giorni di quarantena nella spiaggia di Playa Chiquita dove abbiamo partecipato al Tribal Gathering.
Ormai viviamo all’aria aperta da circa due mesi, e condividiamo con un ritmo naturale la natura della giungla circostante. Nonostante durante le prime settimane abbiamo cercato di mantenere le distanze sociali, non ce l’abbiamo fatta… perche’?
Fino a qualche giorno prima in Playa Chiquita ci eravamo abbracciati continuamente, e visto la nostra buona saluta, controllata giornalmente dal centro medico, abbiamo continuato a vivere in prossimita’ senza neanche la mascherina.
Questa non e’ una protesta alle regole vigenti e nemmno una pazzia, ci teniamo anche noi alla salute, e’ semplicemente una presa di coscienza di persone sane di mente.
Siamo fuori dalle grandi citta’ dal primo di marzo e la natura ci ha sin da subito incubato e protetto dalle influenze esterne, e lo continua a fare. Proprio in questi giorni che sono entrati due ospiti nuovi qui nel villaggio, siccome vengono da Panama City, in questo caso invece stiamo realizzando il protocollo di sicurezza anti covid, che il governo di Panama ci ha imposto.
Questo post e’ stato scritto per invitare te che stai leggendo ad ascoltare di piu’ la voce della tua coscienza, invece che la voce di chi tenta di governare le nostre coscienze.
Visto che ci siamo, voglio anche presentarti Mark Keane, esperto di yoga kundalini con cui ogni settimana pratichiamo questa disciplina che sta portando molto benessere e alta energia a tutte le persone che vivono qui in comunità. Abbiamo parlato delle sue conoscenze e di come metterle in pratica sia nella natura, sia in citta’!
Buona Visione, Con gioia!
Come attivare la nostra Kundalini con Mark Keane dalla comunitá di Kalu Yala Panama * SPAZIO DI RIGENERAZIONE INTERIORE
Pubblicato da CHAKRUNA – The Orgasmic Way of Living su Martedì 19 maggio 2020
p.s.
Se sei interessato/a ad approfondire le tematiche di cui Mark ha parlato nel video, scrivi nei commenti qui sotto e condivideremo con te anche i suoi corsi online.
Francesca Zanelli ha detto:
Lore, penso che le foto siano stupende! Sono l’immagine di persone sane, libere e integre non solo fisicamente, ma anche integre nella loro complessità di persone, nel loro essere presenti e vive. Qui in Italia, invece, le strade sono popolate da zombi, senza bocca, diffidenti, spesso aggressivi nei confronti dei propri simili. L’aggressività è data dalla paura. La gente ha paura dell’altra gente! Assurdo. Non ci si riconosce più (sia dal punto di vista letterale sia metaforico): quando cammino non distinguo il mio vicino di casa, non lo riconosco sotto la maschera. Bisogna stare lontani e fare fatica per godere di niente, di illusioni di normalità (un caffè con guanti e maschera, un giro per negozi solo dopo il controllo della temperatura sul marciapiede, giro in bici con rischio soffocamento per vie respiratorie otturate dalla solita maschera…). Non si gode più. Il godimento è qualcosa che va consumato in segreto e spesso, viene multato (se vai da qualcuno che ami, che non è membro della famiglia legale, per esempio, puoi essere condannato, fino a qualche settimana fa, anche penalmente! Se togli la mascherina per sentire il profumo della primavera ti ferma la polizia,…).
Perchè l’uomo non può godere, provare piacere, sentirsi libero di camminare, RESPIRARE, amare?
Sono domande retoriche, ovviamente. Le risposte sono tante e dipendono dal punto di vista di ciascuno di noi. Si può dire che non si può per “il nostro bene”, per difenderci da un virus invisibile; oppure si può pensare che è utile avere persone con la bocca tappata, che abbiano paura gli uni degli altri, che credano di essere in pericolo di vita, ecc… Il teatrino dell’assurdo sta mettendo in scena la più ridicola delle interpretazioni e viene presentata come il colossal del millennio. Geniale.
Vedendo voi, in queste foto, mi ricordo che c’è sempre almeno un’altra via!
Grazie, Francesca
Lorenzo Olivieri ha detto:
Ciao Franci, grazie di cuore della preziosa testimonianza, hai scritto bene e non ho molto da aggiungere a queste due situazioni opposte che stiamo vivendo nel nostro mondo. Quello che ci dimostra la situazione nelle grandi citta’ e’ appunto una situazione di non ritorno che ci mette di fronte a delle importanti riflessioni sul nostro futuro. Che tipo di futuro vogliamo? quello che vediamo oggi per le strade delle piu’ grandi citta’ del mondo? Oppure quelle che vedete qui sopra? Ognuno risponda dentro la propria coscienza. Noi ci sentiamo pronti ormai da qualche anno a fare questo salto, ma mi preoccupa tutte quelle persone che ancora pensano di poter proseguire come il mondo stava andando prima. Oggi abbiamo sempre di piu’ la responsabilita’ di accorgerci ed essere coscienti del futuro che stiamo creando!